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Buon tutto a tutti
Mariacristina Colanzi



venerdì 13 aprile 2007

IN EVIDENZA: RAPPRESENTAZIONE TEATRALE AL ROSSETTI

ATAM Associazione Tetarale Abruzzese Molisana
CITTA' DEL VASTO Teatro Rossetti - Assessorato alla Cultura
STAGIONE TEATRALE 2006/2007
presentano:
sabato 14 Aprile
I MUSINERI
da “Disamori vecchi e nuovi” di Bruno Brancher

Drammaturgia e regia di Claudio Di Scanno

Con Susanna Costaglione e Marco Di Blasio
Teatro Rossetti
corso Plebiscito - VASTO
ore 21.00
Prezzo 12 Euro, abbonati ATAM 8,00

Ancora un appuntamento al Teatro Rossetti per la rassegna promossa dall’ATAM, Un altro teatro. In cartellone uno straordinario esempio di teatro civile che ci riguarda molto da vicino.

Musineri è un monologo liberamente ispirato alle testimonianze del picaro-scrittore ed ex minatore in Belgio Bruno Brancher tratte dal suo volume “Disamori vecchi e nuovi” e alla tragedia avvenuta nel 1956 alla miniera di carbone Bois du Caatier di Marcinelle, dove persero la vita 260 musi neri ( come venivano chiamati i minatori) emigrati da diversi paesi europei. Quasi la metà erano italiani e di questi oltre la metà abruzzesi, di Manoppello e di altri paesi in provincia di Pescara.

Il testo ha ricevuto nel 2005 il Premio Nazionale “Franco Enriquez”. La messa in scena di Di Scanno è arricchita da prezioso materiale filmico messo a disposizione dallo stesso Bruno Bancher, che oggi vive in una residenza sanitaria in provincia di Varese, nel più completo oblio della memoria.

Lo spettacolo si snoda sul filo dei ricordi di Nenè, la moglie di Brancher, una sorta di Giulietta degli Spiriti che sembra uscita da qualche film di Fellini o da un pezzo di letteratura picaresca. Ed è attraverso il suo riandare con la memoria a quel giorno che prende corpo lo spettacolo, in un susseguirsi di momenti ora comici, ora drammatici.

Si racconta di Bigio, il milanese che voleva arricchirsi lavorando a cottimo in miniera e del greco finito in prigione per gelosia, di Nestore e di Settimio, morto di silicosi con un chicco d’uva tra i denti che gli ricordava il sapore della sua terra.

E ancora, di quella volta che i minatori quasi distrussero un teatro perché indispettiti dai discorsi di un ministro che versava lacrime ipocrite per gli eroi italiani morti in miniera; e di quelle casse da morto riportate in Italia piene di pietre e non di corpi, restati insepolti in miniera. Il risultato è un affresco doloroso e umanissimo, dove la vita si intreccia con la morte; e la speranza, quel grido “che nessuno si permetta di dire che sono tutti cadaveri” resta a testimoniare la tenacia e la dignità di uomini e donne che la miseria non ha piegato.

1 commento:

Vastese ha detto...

I piu' vivi complimenti per l'iniziativa del blog e per le informazioni presenti. Aldila' delle facili critiche da qualche parte ricevute riguardo al sito precedente, la conduzione dell'attività di informazioni allo sportello e in rete merita un particolare apprezzamento.
Ma a Vasto si sa.. ai piu' piace parlare...

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