Il contratto di sviluppo è uno strumento nazionale di politica industriale che consente di sostenere investimenti di grandi dimensioni nei settori industriale, turistico o di tutela ambientale. È rivolto alle imprese italiane ed estere e prevede le seguenti agevolazioni:
- contributo a fondo perduto in conto impianti;
- contributo a fondo perduto alla spesa;
- finanziamento agevolato;
- contributo in conto interessi.
L’investimento complessivo minimo richiesto è di 20 milioni di euro. Solo per attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli si riduce a 7,5 milioni di euro.
L’entità degli incentivi dipende dalla tipologia di progetto (di investimento o di ricerca, di sviluppo e innovazione), dalla localizzazione dell’iniziativa e dalla dimensione di impresa. Gli incentivi sono diversi per i progetti a finalità ambientale. Le istanze di accesso devono essere presentate esclusivamente online, sulla piattaforma dedicata presente sul sito internet dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia, soggetto gestore della misura.
Lo strumento agevolativo è disciplinato dal decreto del Ministro dello sviluppo economico del 9 dicembre 2014 e dalla successiva circolare direttoriale del 25 maggio 2015.
Con decreto del Ministro dello sviluppo economico del 9 giugno 2015, in corso di registrazione alla Corte dei Conti, vengono fornite alle imprese interessate ulteriori indicazioni e precisazioni in ordine ai criteri ed alle modalità di accesso allo strumento e di erogazione delle agevolazioni.
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